Vigneti alternati a boschi caratterizzano una ristretta area del Monferrato nord-occidentale dove il Nebbiolo trova l’habitat ideale, una enclave ampelografica attorniata da vigneti di Barbera e Freisa, la DOC Albugnano ne è l’interprete.
Fattori favorevoli alle esigenze del Nebbiolo sono il terreno, la giacitura collinare con altitudine oltre 350 metri (superiore a quelle dell’area nord-astigiana) e il clima fresco favorito dalla presenza di boschi.
Geologicamente i terreni dell’areale di Albugnano risalgono prevalentemente al Miocene-Langhiano formati da arenite ibride e marne con sottili intercalazioni arenacee, spostandosi verso Castelnuovo Don Bosco e Passerano Marmorito i terreni sono di matrice calcareo argillosa del periodo Zancleano-Piacenziano e quelli di Pino d’Asti, formatisi nel periodo Messiniano, sono composti da gessi primari e gesso-areniti.
Enoteca dell’Albugnano
L’Enoteca regionale, inaugurata sabato 7 maggio 2022, è nata per valorizzare il territorio, degustare e acquistare i vini dell’areale tra cui l’Albugnano DOC.
Stralcio dal disciplinare Doc Albugnano
La denominazione prende il nome dell’omonimo paese però la zona di produzione è estesa anche ai comuni di Pino d’Asti, Castelnuovo Don Bosco e Passerano Marmorito.
La base ampelografica è il Nebbiolo (85%) al quale è possibile aggiungere Freisa, Barbera, Bonarda (da soli o congiuntamente) per un massimo 15%.
Le tipologie previste dal disciplinare sono tre: rosso, rosso superiore e rosato.
Per la designazione “superiore” il vino deve essere sottoposto ad un invecchiamento non inferiore ad un anno, di cui almeno 6 mesi in botti di rovere.
Le caratteristiche stabilite dal disciplinare prevedono che l’Albugnano “rosso” e “superiore” evidenzino colore rubino più o meno inteso, profumi fruttati che col tempo si trasformano in sentori più complessi e una giusta tannicità, eleganza in bocca e sapore di legno per i vini in cui è ammesso l’affinamento in botti di rovere.
L’Albugnano “rosato” con sfumature dal rosato al cerasuolo, regala profumi fruttati e delicati, sapori dal secco all’abboccato, talvolta vivace.
Associazione Albugnano 549
L’Associazione, nata nel 2017 dall’idea di 9 produttori oggi ne annovera 13, ha come obbiettivo quello di “sostenere l’identità enologica, storica, culturale, ambientale e socioeconomica del territorio di produzione dell’Albugnano DOC”.
Il regolamento di produzione, stilato dagli associati, prevede: Nebbiolo in purezza, affinamento in legno per un minimo di 18 mesi e permanenza in bottiglia per almeno 6 mesi, confezionamento e commercializzazione in bottiglia personalizzata dal nome Albugnano 549 in rilievo, sotto la spalla.
Perché 549? Il numero indica i metri dell’altezza del comune di Albugnano, definito il “balcone del Monferrato”, per l’esteso panorama che si può godere dal suo Belvedere.
Note di degustazione
Albugnano DOC Superiore, 2017, Azienda Agricola Roggero Bruno e Marco, Albugnano, 100% Nebbiolo
Di bel colore rubino, brillante e note olfattive boisé, speziate (cannella, pepe), eteree, alcolicità leggermente aggressiva, in bocca tannicità evidenti, caldo, di lunga persistenza, ancora giovane.
Interessante è la scelta green del produttore nella tipologia del tappo utilizzato (Nomacorc Select Green 100), specifico, come attesta il produttore, per vini fermi di qualità superiore.
La Dominazione è stata riconosciuta nel 1997, rivendicata in origine da pochi produttori, è oggi in netto sviluppo:
- superfice: 44 ettari
- produzione: 1.392 ettolitri
- n. operatori: 40 (di cui 33 viticultori, 19 vinificatori e 14 imbottigliatori).
(abstract da www.valoritalia.it – dati anno 2020)
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