Il vino nuoce gravemente alla salute? L’Unione Europea, con il meccanismo del silenzio-assenso, ha dato via libera all’Irlanda la possibilità di inserire sulle etichette delle bevande alcoliche, l’alert sanitario simile a quello presente sui pacchetti delle sigarette.
A questa autorizzazione si sono opposti con esito negativo l’Italia, la Francia e la Spagna a cui si sono associati altri sei paesi europei.
Unica speranza risiede nell’eventuale parere negativo dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) per evitare l’alert su “il vino nuoce alla salute”
Una norma che, equiparando il vino e la birra a tutte le altre bevande con alta gradazione alcolica (alcolici e superalcolici), preoccupa tutti i comparti del vino italiano.
In merito il Ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha affermato che “… crediamo che, dietro questa scelta, un’altra volta si miri non a garantire la salute ma a condizionare i mercati …”.
Il vino è parte integrante della dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell’umanità e, se assunto nelle giuste quantità durante i pasti, evitando gli eccessi, può apportare benefici mentre l’abitudine di bere superalcolici, oggi consolidata in moltissimi Paesi, è causa di danni molto seri a diversi organi, in particolare al fegato e al cervello.
L’Italia è stato, nel 2022, il primo produttore mondiale di vino con 50,3 milioni di ettolitri di cui 20 milioni di ettolitri esportati per un valore di oltre 8 miliardi di euro. L’export dell’Italia verso l’Irlanda è pari al 10% del totale delle importazioni, la quota più significativa (27%) è detenuta dal Cile. (Fonte ICE)
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