La degustazione anticipa i due giorni di mercato con stand dei produttori , manifestazione che annualmente il comune di Almese organizza per onorare il Baratuciat.
La serata ha permesso di degustare 7 Baratuciat e 7 formaggi di cui 3 Casera di Morbegno (Sondrio), venerdì 16 giugno presso “La Tenuta Gran Vigna di Rivera”
I professori Luca Rolle e Giuseppe Zeppa (DISAFA, Università di Torino), hanno condotto le degustazioni, moderatore Piera Genta e l’ONAV Torino ha curato il servizio di mescita.
Note di degustazione
Cascina F.lli Bramante, Giaveno
“Chinu“: vino da tavola, vendemmia 2022, dal colore paglierino carico, franco, con profumi di frutti esotici (banana, ananas), acacia. In bocca è sapido, armonico, giustamente acido.
Azienda Vitivinicola Rhea, Reano
“Desiderio“: vino da tavola, vendemmia 2022, dal colore paglierino, con leggeri sentori floreali, erba tagliata e fieno. Al palato è leggermente sapido con acidità evidente, finale leggermente amarognolo.
Az. Agr. Vitivinicola Cavallero, Vesime (Asti)
Monferrato bianco DOC, 2022, “Tenté“: vino dal colore giallo paglierino carico, profumi intensi con sentori di fiori bianchi (acacia), note mielate e salvia. In bocca è strutturato, ampio, complesso, giustamente acido.
Vignaiole Prever, Villarbasse
Vino da tavola, vendemmia 2022, paglierino con riflessi verdognoli, note floreali, eucalipto e leggera salvia. Al gusto è piacevole, sapido con evidente acidità e un finale leggermente ammandorlato.
Giuliano Bosio, Almese
“Gesia Veja“: vino da tavola, vendemmia 2019, giallo paglierino carico, limpido, profumi in evoluzioni che ricordano gli idrocarburi (kerosene), sentore riscontrabile nel Riesling Renano. In bocca è piacevole, ampio, sapido, elegante con acidità ancora evidente e un finale di mandorla amara.
Agricola Dellavalle, Camino (Alessandria)
“Baràt“: vino spumante di qualità metodo classico, con buon sviluppo di catenelle, paglierino scarico, profumi di crosta di pane, citrino, sapido con una leggerissima nota legnosa.
Giuliano Bosio, Almese
“a Passeggio”: vino da uve appassite, vendemmia 2020, dal colore giallo paglierino, i profumi sono complessi e opulenti di albicocca secca, fico secco, miele e caramello, molto armonico. In bocca, ottimo equilibrio tra zuccheri e acidità, molto fresco ed elegante.
Ad ogni vino sono è stato abbinato un formaggio, molto interessanti i tre Casera di Morbegno stagionati 80, 180 e 300 giorni.
Conclusioni
La degustazione proposta con vini monovarietali Baratuciat ha dimostrato al versatilità di questo vitigno a triplice attitudine (fermo, spumante e passito).
Eleganza, freschezza e sapidità sono i caratteri che uniscono questi vini nel contempo mai omologhi.
Baratuciat Il merito della scoperta di questo vitigno si ascrive al viticoltore sig. Giorgio Falca ad Almese nel 1991. Nel 2000 la Facoltà di Agraria dell’Università di Torino (oggi DISAFA) ha iniziato a studiare le potenzialità enologiche del vitigno, nonché l’analisi dei marcatori molecolari del DNA. I risultati sono stati positivi sulla sua potenzialità, nel contempo l’analisi dei marcatori “... non ha evidenziato corrispondenza genetica con altri vitigni dell’Italia nord occidentale. Una certa vicinanza genetica è emersa con il Cascarolo ...” (Schneider et al.). Dal 2008 è stato iscritto nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite. Oggi è coltivato non solo in Alta e Bassa Valsusa ma anche in altre zone del Piemonte (Monferrato, Astigiano e Langa). Un vitigno che, per la sua triplice attitudine enologica e la sua buona potenzialità ad evolversi positivamente nel tempo, suscita un interesse sempre più diffuso. Altra peculiarità della varietà è la sensibilità al terroir (terreno, clima…) che può incidere sul profilo organolettico del vino.
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