L’ Associazione Tutela Baratuciat e Vitigni Minori ha organizzato a Palazzo Birago a Torino un evento che ha coinvolto sei produttori, con 20 etichette, della Collina Rivolese, Bassa Valsusa e Valsangone.
La manifestazione “Sotto lo sguardo della Sacra di San Michele: i vini della Collina Rivolese, Bassa Valsusa e Valsangone” è stata l’occasione per conoscere una realtà misconosciuta.
Realtà vitivinicola presente a pochi chilometri da Torino caratterizzata da vini rari, prodotti con varietà locali (Baratuciat e vitigni minori) coltivate su vigne storiche con una produzione di 30 mila bottiglie.
Gli attori principali delle oltre 600 degustazioni sono stati vini da uve Baratuciat, Nebbiolo, Barbera, Freisa sono stati.
Il Nebbiolo
I riferimenti storici sul Nebbiolo sono numerosi, il primo documento conosciuto, datato 1266 custodito nell’Archivio di Stato di Torino, conferma la presenza della vite e produzione di vino sulla collina morenica di Rivoli.
Il documento, scoperto da Gigi Caramori e Marco Beltramino, riporta la frase “De exitu vinearum de nibiol hoc anno ccc sextrariis” che attesta la consegna al castellano di Rivoli, Conto d’Umberto de Balma, 300 sestari di Nibiol.
Dopo anni di oblio dovuti a vari fattori, non ultimo il boom economico degli anni ’60 del secolo scorso, un coraggioso vigneron, Paolo Pierro, ha impiantato nel 2017 un vigneto di Nebbiolo sulla morena di Rivoli e ha iniziato a commercializzarlo dal 2019 con il nome “Nibiol”.
Il Baratuciat
L’altro vitigno locale è il Baratuciat, riscoperto nei primi anni del ’90 da Giorgio Falca che ha creato il primo vigneto.
La potenzialità del vitigno è stato oggetto di studio della Facoltà di Agraria dell’Università di Torino (oggi DISAFA) che ha determinato la sua iscrizione al Registro Nazionale delle Varietà di Vite (cod. 413 – 2008).
Alcune caratteristiche organolettiche del Baratuciat
Un vitigno a bacca bianca a triplice attitudine (fermo secco, passito e spumante). Se vinificato fermo, secco, il vino si presenta generalmente di colore giallo paglierino più o meno carico con tonalità da verde a verdognolo. Il profumo è intenso caratterizzato da note prevalenti di mela (verde), ananas e con peculiari sentori erbacei, di eucalipto e di miele (acacia). Al sapore evidenzia una struttura importante e ottimo equilibrio tra acidità e sapidità, longevo.
Nell’ambito dell’evento l’Associazione ha strutturato due Masterclass sui vini da uve Baratuciat :
- la prima condotta da Giuliano Bosio con i vini: Àutvin, Gesia Veja (2 campioni) e A Passaggio;
- la seconda condotta da Valentina Peracino con i vini: Fierezza della Vitivinicola Prever di Villarbasse, Chinu della Cascina Bramante di Giaveno, Desiderio della Az. Vit. Rhea di Reano e Failì della Az. Vit. Pierro Paolo di Rivoli.
Le due Masterclass hanno suscitato molto interesse raggiungendo il numero massimo di partecipanti ammessi (20 persone per sessione).
Note di degustazione
Vini degustati nella prima Masterclass, prodotti dalla Soc. Agr. Agriforest di Giuliano Bosio
Àutvin, vino bianco con uve coltivate oltre i 600 metri s.l.m., vendemmia 2022
Vino da bel colore giallo paglierino scarico, brillante, al naso rileva intense suggestioni floreali (acacia, biancospino, sambuco) seguite da note balsamiche e di mela verde, i sentori minerali sono ancora un po’ silenti. Sapore giustamente acido, sapido, lunga persistenza aromatica e dal longevo avvenire.
Gesia Veja, vino bianco con uve coltivate oltre i 400 metri s.l.m., vendemmia 2022
Vino dal colore simile al precedente, brillante, i profumi sono intensi con note fruttate (mela golden) leggeri sentori floreali e mielati, leggera mineralità. In bocca è succoso con un’acidità elegante, la sapidità lo rende beverino, piacevole, con finale amaricante di mandorla.
Gesia Veja, vino bianco, vendemmia 2019
Giallo paglierino, brillante, i profumi spaziano da sentori fruttati e mielati (acacia), iniziano ad apparire le note di idrocarburo tipiche della varietà Baratuciat. Al palato è sapido, complesso, molto piacevole, con una chiusura ammandorlata.
A Passeggio, vino passito da uve appassite su graticci, vendemmia 2021.
Passito dal colore leggermente ambrato, brillante, porge al naso una tavolozza di profumi opulenti, da sentori di sotolone (fieno greco, noce, curcuma) a note di frutta candita, albicocca secca, fichi, miele d’acacia, al sorso ha ottimo equilibrio tra zucchero e acidità, non stucchevole, ampio e complesso, gli aromi percepiti via retronasale confermano, ampliati, quelli sentiti per via diretta.
Vini degustati ai banchi d’assaggio
Chinu, vino bianco da uve Baratuciat vendemmia 2023, Cascina Bramante, Giaveno
Vino dal colore paglierino scarico, profumi con note di frutti esotici e floreali, in bocca è molto piacevole, nervoso, verticale, con una leggera sapidità, beverino.
Piemonte Rosso DOC, Nibiol, 2019, Az. Vin. Pierro Paolo, Rivoli
Vino da uve Nebbiolo vinificate in purezza. Rosso rubino mediamente intenso, brillante, con profumi floreali (viola), piccoli frutti rossi, balsamico, in bocca è succoso, fragrante ed equilibrato. Un vino molto interessante.
Associazione Tutela Baratuciat e Vitigni Minori
L’Associazione è nata il 28 febbraio 2019 con la finalità di promozione, sostegno e recupero delle produzioni locali. La mission è di esaltare il patrimonio ampelografico dei terreni morenici vicini alla Abbazia di San Michele. Sede a Villarbasse, Via Paraccia 11.
Info: https://www.vinistoricisacra.com/ - https://www.facebook.com/Baratuciat/?locale=it_IT
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