Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG

La manifestazione “Festa del Ruchè” è stata l’occasione per degustare diversi Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG.

La DOC è stata approvata nel 1987, ma con il passare degli anni il Disciplinare ha subito diverse modifiche. Le principali sono: 

  • nel 2010 la concessione della DOCG e la possibilità di riportare in etichetta la menzione “vigna”,
  • nel 2020 l’introduzione della tipologia “Riserva”.

La zona di produzione dei vini è limitata al territorio di sette comuni: Castagnole Monferrato, Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi, tutti in provincia di Asti.

Il vino ha come base ampelografica le uve Ruchè (minimo 90%) e per colmare il restante 10% uve Barbera e Brachetto da sole o congiuntamente. Oggi la maggior parte dei produttori vinifica il Ruchè in purezza

Caratteristiche sensoriali del Ruchè nel tempo

Numerosi sono stati gli studi nel tempo per definire le caratteristiche sensoriali del Ruchè di Castagnole.

Nel 1990 su “Vini d’Italia” fu pubblicata una ricerca con il titolo “Un approccio sensoriale per la definizione dei caratteri di tipicità di un vino DOC” (M. Ubigli et al. 1990) dove si descriveva il profilo organolettico del Ruchè:

“Da un punto di vista strumentale si tratta di un prodotto di gradazione alcolica media […] di scarsissima acidità. […]  Colore dal violetto al granato, debolmente aromatico dove prevalgono i fiori (rosa e viola) e la frutta (lampone, ciliegia), leggermente inferiori i caratteri vinoso e speziato e note di liquerizia e sotto il profilo gustativo appare di buon corpo, di scarsa acidità, ma non privo di freschezza, un delicato sapore amarognolo, non manca di buona persistenza merito della forte componente polifenolica”. 

Abstract: Conclusioni pag. 63

Altra relazione sulle attitudini enologiche e sulle caratteristiche organolettiche del Ruchè, peraltro simile a quella del 1990, è stata pubblicata nel 2000 dalla Regione Piemonte:

“Da uve Ruchè si ottiene un prodotto alquanto particolare, caratterizzato da un colore rosso rubino brillante e dal profumo intenso leggermente aromatico, con note fiorali e speziate, che fa da interessante contrasto al sapore secco e asciutto, privo di tannicità. Può anche servire a produrre un vino dolce o abboccato, piacevolmente aromatico (con note di rosa e di piccoli frutti)”.

Disciplinare: caratteristiche al consumo

Per completezza delle caratteristiche, per le tipologie “Base” e “Riserva”, è utile riportare l’Art. 6 del Disciplinare: “Caratteristiche al consumo”:

  • colore: rosso rubino con leggeri riflessi violacei talvolta anche tendenti all’aranciato – Riserva: rosso rubino tendente all’aranciato;
  • odore: intenso, persistente, leggermente aromatico, fruttato, anche speziato con adeguato affinamento – Riserva: intenso, persistente, leggermente aromatico e speziato;
  • sapore: secco, rotondo, armonico, talvolta leggermente tannico, di medio corpo, con leggero retrogusto aromatico, talvolta con sentori di legno.

Come si può riscontrare la descrizione sul Disciplinare non evidenzia sostanziali differenze tra le due tipologie, che però si differenziano per i tempi di invecchiamento:

  • non previsto per la tipologia “Base”, mentre i vini “Riserva” anche con la menzione “Vigna” devono essere sottoposti ad un periodo minimo di invecchiamento di 24 mesi di cui almeno 12 in botti di legno a partire dal 1° novembre dell’anno di vendemmia.

Questo sicuramente incide sulle caratteristiche organolettiche dei vini.

Note di degustazione

I vini presentati alla “Festa del Ruchè” sono relativi a diversi millesimi ma la mia scelta è stata solo sui vini dell’anno 2023, vinificati con uve Ruchè (100%) in acciaio e affinati in bottiglia.  

Tutti i Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG confermano al colore le caratteristiche descritte nel Disciplinare: rosso rubino con leggeri riflessi violacei.

Oltrevalle, 2023, Az. Agr.  Tommaso Bosco, Castagnole M.to

Esprime sentori speziati e fruttati (prugna rossa e ciliegia nera), in bocca buon equilibrio e struttura, morbido, tannini appena accennati.

Xenio, 2023, Caldera Fabrizia, Asti

Complesso al naso, gli iniziali sentori floreali si evolvono in note di frutti di bosco rossi e speziati (pepe bianco), al sorso è inteso, armonico, succoso, lungo e molto piacevole alla beva.

Caresana, 2023, Az. Agr. Gatto Pierfrancesco, Castagnole M.to

Vino dallo spettro olfattivo che rimanda ai piccoli frutti di bosco neri e spezie (pepe nero), in bocca è morbido, caldo con tannini poco evidenti e un finale leggermente ammandorlato.

San Marziano, biologico, 2023, Poggio Ridente, Cocconato

Al naso offre note leggermente floreali e fruttate (lampone) con un sottofondo speziato, in bocca è complesso, polposo con un finale lungo, molto piacevole.

2023, Garrone Evasio & Figlio, Grana Monferrato

Profumi ben definiti di piccoli frutti rossi e spezie dolci con cenni floreali, in bocca è molto piacevole, con una spina acida che rende il vino elegante, succoso e scorrevole.

2023, Cantina Sociale di Castagnole M.to
Terre dei Roggeri, 2023, Cantina Sociale di Castagnole M.to

All’olfatto si presenta con note speziate (pepe nero) e leggeri sentori floreali e fruttati, in bocca morbido, caldo con un finale leggermente amarognolo.  “Terre dei Roggeri”, il cru della cantina, evidenzia all’olfatto note più complesse, al gusto è caldo, carnoso con una lunga persistenza.

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