La presenza dello stand “BAIW- Bulgarian Association of Independent” al “Mercato dei vini FIVI 2025” di Bologna è stata l’occasione per degustare alcuni vini della Bulgaria.
L’enologia bulgara è una realtà che si sta indirizzando sempre più verso vini di qualità.
Appunti di storia
Riscontri storici e archeologici datano la coltivazione della vite a circa 3000 anni fa.
Furono gli antichi Traci a gettare le basi dell’attuale cultura del vino seguirono poi Greci, Romani e nel Medio Evo i monaci.
Nel 1393, dopo la sconfitta a Tarnovo e la conseguente disgregazione dell’Impero Bulgaro, tutta l’area passò sotto il dominio dell’Impero Ottomano che durò cinquecento anni.
Furono secoli bui per la produzione del vino, a causa della proibizione di produrre e consumare bevande alcoliche. I vigneti furono convertiti alla produzione di uve da mensa.
La vitivinicoltura si riprese lentamente quando la Bulgaria si affrancò, nel 1878, dalla dominazione Ottomana, ma solo dopo la Prima Guerra Mondiale assunse una certa rilevanza.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, entrando nell’orbita della Russia Sovietica, fu applicato all’economia il sistema collettivista che coinvolse tutti i settori produttivi, compresa la viticoltura.
Nel 1990, con la caduta del muro di Berlino, la Bulgaria liberalizzò l’economia coinvolgendo tutte i settori tra i quali anche quello vitivinicolo. Le cantine statali furono cedute a privati, nel contempo si cercò di attirare capitali stranieri.
La conseguenza fu la contrazione della produzione a causa della perdita di alcuni mercati (Russia) ma la necessità di acquisire nuovi mercati portò il settore a rinnovarsi applicando innovative e tecniche di vinificazione per migliorare la qualità del vino.
L’adesione all’UE nel 2007 aprì le porte al mercato europeo e di conseguenza l’adeguamento della normativa bulgara sui vini con quella della Comunità Europea.
La superficie vitata all’attualità è di circa 65 mila ettari con una produzione di circa 850 mila ettolitri (da OIV – dati 2023).
Terroir
Il terroir, combinazione tra suolo, clima e topografia, crea un ambiente ideale per la qualità e la tipicità dei vini bulgari.
Clima
Due sono le zone climatiche della Bulgaria:
- quella continentale, che interessa gli areali settentrionali e centrali del Paese, con estati calde e inverni freddi. Clima favorevole per vini strutturati, dall’accentuata acidità, vinificati prevalentemente con Cabernet Sauvignon, Merlot e Chardonnay;
- quella mediterranea, presente nelle regioni che si affacciano sul del Mar Nero, con inverni miti ed estati calde e secche. Clima favorevole alla produzione di vini rossi molto corposi e ricchi, vinificati prevalentemente con Syrah, Mavrud e Cabernet Sauvignon.
Terreni
I tipi di terreno sui quali sono impiantate le viti si possono individuare in:
- terreni calcarei e gessosi nella pianura della Tracia
- terreni argillosi e alluvionali nelle valli e nelle pianure,
- terreni sabbiosi nella regione che si affaccia sul Mar Nero.
Base ampelografica
Il libro Wine Grapes (J. Robinson et al. 2012) elenca 16 vitigni “locali/autoctoni” tra i quali, 6 incroci intraspecifici e un incrocio interspecifico, tutti creati dall’istituto enologico bulgaro di Pleven.
Mavrud: uva a bacca rossa. Secondo la tradizione il nome Mavrud deriverebbe dal vocabolo greco “μαύρος”: “nero”. I vini sono caratterizzati dal colore rosso cupo con un profilo aromatico che ricorda i piccoli frutti neri e le spezie dolci, tannini morbidi e ottima potenzialità all’invecchiamento.
Dimyat: uva a bacca bianca. L’analisi del DNA suggerisce una lontana parentela con il Gouais blanc (Boursiquot et al. 2004). I vini evidenziano note floreali e di vaniglia, buona acidità, beverino.
Rubin: uva a bacca rossa, incrocio tra Nebbiolo x Syrah ottenuto nel 1944. Vino dal colore intenso, corposo, morbido e speziato, moderatamente alcolico.
Gamza (Kadarka): uva a bacca rossa. In Bulgaria è considerata una varietà locale ancorché la sua origine sia sconosciuta (Vouillamoz et al. 2012). Presente sia nei paesi balcanici che Romania, Ungheria e Turchia. I vini rossi sono scarichi di colore morbidi e fruttati. Utilizzata anche per produrre vini rosé.
Shiroka Melnishka: uva a bacca rossa. Conosciuta anche come Melnik, dal nome di una città del sud est della Bulgaria. I vini sono corposi, secchi con tannini e acidità importanti, gradisce l’affinamento in legno. Base anche per vini fortificati.
Ranna Melnishka Loza: uva a bacca rossa, incrocio tra Shiroka Melnishka x Valdiguié (raro vitigno francese del sud-ovest) ottenuto nel 1963. Varietà utilizzata per produrre vini rossi e rosé dai profumi di ciliegia e note speziate, buona acidità e alcolicità.
Storgozia: incrocio interspecifico resistente a bacca rossa ottenuto da Buket x Villard Blanc creato nel 1976. I vini evidenziano acidità e alcolicità importanti e potenzialità all’invecchiamento
Le zone vitivinicole
La Bulgaria è ripartita in cinque zone vinicole:
- Dunavska Ravnina (Pianura del Danubio), situata a nord del Paese con terreni argillo-alluvionali. I vini rossi da Mavrud, Merlot e Cabernet Sauvignon e Gamza evidenziano colore intensi, complessi e tannici. Quelli bianchi da Rkatsiteli, vitigno georgiano, hanno note floreali e fruttati. Nella zona si elaborano anche vini da dessert e spumanti.
- Chernomorski Rayon (regione del Mar Nero), affacciata sul mare con terreni sabbiosi. La zona è conosciuta per i suoi vini bianchi aromatici, freschi e croccati ottenuti dal vitigno Dimyat.
- Rozova Dolina (Valle delle Rose), si estende sulle propaggini pianeggianti dei Monti Balcani. I suoli sono di tipo alluvionale e argillosi. La regione è nota per i vini bianchi da dessert e i distillati d’uva.
- Trakijska Nizina (Valle della Tracia), posta ai confini della Turchia e Grecia. I terreni sono calcarei e gessosi. I vini bianchi sono acidi e minerali e i rossi fruttati, speziati da uve Mavrud.
- Dolinata na Struma (Valle della Struma), valle che confina con Grecia e Macedonia del Nord. Produzione di vini rossi prevalentemente con uve Shiroka Melnishka e Ranna Melnishka Loza.
Note di degustazione
Le denominazioni:
• Vino: vino;
• VDG (Vino ot Deklariran Geografski) corrisponde alla IGP;
• VKNP (Vino Kontrolirano Naimenovanie za Proizhod) corrisponde alla DOP.
Attualmente conta 52 DOP e 2 IGP (Pianura del Danubio e la Valle della Tracia) per un fatturato totale di 66 milioni di euro (Fonte Fondazione Qualivita – agg. 2024).
Nikolaevo Mavrud, VDG (IGP) Thracian Valley, 2022, varietà Mavrud, Ross-idi, Sliven
Colore rosso granato, intensi profumi di ciliegie mature, piccoli frutti rossi e note speziate (pepe bianco). Vino dal corpo elegante, piacevole con un lungo finale, ancora giovane.
Nikolaevo Rubin, VDG (IGP) Thracian Valley, 2020, varietà Rubin. Ross-idi, Sliven
Vino dal colore granato intenso, all’olfatto note di piccoli frutti neri (mirtillo) e melagrana, in bocca è compatto con acidità equilibrata e un finale fruttato, croccante.
Ketri, Thracian Valley, Wine of Bulgaria, biologico, 2018, 75% Mavrud – 25% Cabernet Sauvignon, Prodotto e imbottigliato per Ketri da Azzolini Winery MKD ltd, Chernogorovo
Si presenta con un brillante colore rosso intenso, vino dal bouquet avvolgente con note speziate e di piccoli frutti rossi e neri, al sorso vellutato con una buona trama tannica, lungo.
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