La Guascogna: la patria della più antica acquavite di Francia
La prima testimonianza data 1310, quando Vital Dufour, priore d’Eauze e di Saint Mont, in un suo trattato conservato nella biblioteca vaticana a Roma, ne vanta le virtù terapeutiche. Successivamente, nel 1411 e 1441, documenti attestano la sua commercializzazione nei mercati principali delle Landes.
L’A.O.C. è stata concessa all’Armagnac nel 1936.
Vitigni e produzione
Nella sua elaborazione possono entrare fino a dieci varietà di uve, tuttavia solo quattro sono i vitigni più utilizzati: Ugni blanc, Baco blanc, Folle blanche e Colombard.
Il vino destinato alla distillazione deve essere vinificato senza aggiunta di SO2 e presentare basse gradazioni (da 7, 5 a 12 % vol.) e un’elevata acidità.
La distillazione può avvenire nel modo tradizionale con alambicchi Armagnacais (in continuo) o in alambicchi “à repasse” (in due tempi, come il Cognac), a partire dalla fine della vendemmia fino al 31 marzo.
L’affinamento deve avvenire in botti di rovere dove l’alcool evapora naturalmente (detto “part des Anges”). Per aver diritto alla denominazione deve invecchiare almeno un anno in botte, avere un colore ambrato e un titolo alcolometrico volumico minimo di 40% vol.
Zone di produzione
L’areale dell’Armagnac, ristretta ai dipartimenti: Gers, Landes e Lot-et-Garonne nel Sud-Ovest della Francia, è suddivisa in tre zone in base alle caratteristiche del terreno.
Bas-Armagnac: rappresenta il 67% delle superfici vitate rientranti nella denominazione. Area di produzione le parte ovest del Gers (Nogaro ed Eauze) e del Sud Est delle Landes (Villeneuve-de-Marsan) su suoli ricchi di sabbie “fauves” (depositi marini del Miocene) che originano terreni di tipo sabbioso-limoso, ferruginosi dalla colorazione da rosso a arancio. Considerato il migliore Armagnac per la sua grande finezza, armonia e profumi. Il suo nome deriva dal fatto che l’area è altimetricamente più bassa (60-120 metri) delle altre due zone.
Armagnac-Ténarèze: l’area di produzione si estende nel nord-ovest del Gers (attorno Condom) e a sud del Lot-et- Garonne, rappresenta circa il 2% delle superfici destinate all’Armagnac. I terreni sono caratterizzati da decomposizione di marna e di molassa, da limo argilloso, scarsa presenza di sabbie rosse.
Haut-Armagnac, areale ubicato nella parte est del dipartimento del Gers è detto anche Armagnac Blanc, per la presenza di calcari. Terreni poco vocati per la coltivazione della vite e l’acquavite è qualitativamente meno pregiata.
Leggere l’etichetta
Le sigle riportate in etichetta indicano l”invecchiamento:
- VS – 3 stelle: minimo un anno in botte;
- VSOP: minimo quattro anni in botte;
- XO – Hors d’âge: minimo dieci anni in botte;
- Millésimé: l’anno riportato in etichetta corrisponde effettivamente all’anno di vendemmia e, di solito, sulla controetichetta si trova anche l’anno della messa in bottiglia, rendendo facile il calcolo del periodo trascorso in botte, in quanto in bottiglia l’Armagnac non invecchia più;
- Blanche Armagnac: tipologia di acquavite cristallina e fruttata, non invecchiata.
Per la commercializzazione, l’AOC Armagnac può essere completata dalle denominazioni geografiche complementari sopra citate oppure da Blanche Armagnac.
Alcune cifre, la superfice potenziale è di 5.099 ettari per l’AOC ma in realtà nel 2015 solo 1.874 ettari sono stati destinati all’Armagnac. Il giro d’affari si attesta sui 40 milioni di euro di cui export è pari a 17,3 milioni.
Note di degustazione di 4 millesimi di Bas-Armagnac del “Domaine à Lafitte”
“Tre generazioni di maestri appassionati ci hanno trasmesso il loro savoir-faire, il loro amore per la vigna e i segreti della produzione di questa magnifica bevanda. Come loro, noi oggi continuiamo nella ricerca dell’eccellenza, con l’obiettivo di sedurre gli amanti dell’Armagnac attraverso annate d’eccezione”.
Jean Philippe Bachos proprietario del Domaine
L’azienda è specializzata nella produzione di Bas-Armagnac millesimati ottenuti dalla distillazione di vini ottenuti da uve Baco blanc, ibrido francese creato ne 1898 da François Baco. Il vitigno trova il suo habitat naturale nelle sabbie rosse dell’areale e apporta equilibrio, soavità e aromi di frutti maturi dopo un lungo invecchiamento.
- Bas-Armagnac 2005: il più giovane dei millesimati in degustazione. Alla vista si presenta di bel colore dorato carico proveniente dall’affinamento in legno. Aromi importanti, evidenziano una ricchezza della componente alcolica di un’acquavite giovane, note eteree di vaniglia e spezie dolci (cannella).
- Bas-Armagnac 1999: colore dorato più carico, la componente alcolica è meno aggressiva del 2005, più morbida, aromi importanti di vaniglia e tiglio con lievi note evolutive di cacao.
- Bas-Armagnac 1992: il colore ricorda l’ambra, brillante. Molto complesso e piacevole la componente alcolica è equilibrata e si presenta con aromi di cacao, prugna sotto spirito e nel finale leggere note agrumate.
- Bas-Armagnac 1986: colore brillante ambrato carico quasi cuoio, è una tavolozza di aromi: frutta secca (noce, nocciola) frutta candita (scorza d’arancio albicocca), pain d’epices, caramello, sottobosco, resina, prugna, cacao, …
In bocca tutti i quattro Bas-Armagnac hanno un bel attacco, potenti e molto equilibrati, puliti, netti e l’alcool non è mai aggressivo, i sentori percepiti in fase olfattiva sono stati confermati in quella retrolfattiva.
I Bas-Armagnac più giovani si possono apprezzare come aperitivo mentre i più vecchi possono essere abbinati a piatti di selvaggina, magret d’anatra, omelette con funghi o tartufi, formaggi erborinati (roquefort, fromage bleu). Ottimo fine pasto come digestivo. L’abbinamento classico, come per tutte i distillati, è con il cioccolato fondente.
Per ulteriori informazioni sulla cantina visitare il sito www.armagnac-lafitte.com
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