Il vino del geoparco “Sesia Val Grande”
Il Ghemme Docg prende il nome dall’omonima cittadina che sorge sulla riva sinistra orografica del fiume Sesia, o meglio come dicono localmente della Sesia, secondo la tradizione celtica che considera i corsi d’acqua, Dee madri.
Territorio ricco di storia, le prime notizie risalgono al periodo romano suffragate dal rinvenimento di una lapide, in prossimità un villaggio chiamato Pagus Agamium, attestante la presenza di una viticoltura d’eccellenza.
Geoparco
Ghemme è una delle porte del Geoparco della Valsesia e della Val Grande che si estende dal Lago Maggiore fino al Monte Rosa.
Il Geoparco è stato riconosciuto nel 2013 dall’UNESCO e dal 17 novembre 2015 è “UNESCO Global Geoparks”.
L’importanza geologica è legata ai processi di formazione delle Alpi, originata dalla collisione tra Africa ed Europa, iniziata circa 60 milioni di anni fa e tuttora in corso.
Qui si trova una delle più spettacolari sezioni della crosta terrestre, all’interno della quale è possibile vedere il sistema di alimentazione di un supervulcano fossile, dalle rocce più superficiali della caldera fino a 25 km. di profondità.
Un colossale campionario mineralogico della soprastante catena alpina, composto da ciottoli di granito, di porfido, di detriti di ghiaia, di schisti, micascisti, di serpentino, di sfaldature di rocce dolomitiche del Fenera, di ciottoli anfibolici.
Corriere Vinicolo di Casale, Luigi Nicolini, 1904
Questa complessità mineralogica è matrice di finezza ed eleganza per i Nebbioli di Ghemme.
A conferma, la cantina Antichi Vigneti di Cantalupo di Alberto Arlunno ha presentato una verticale di cinque Ghemme Docg “Collis Breclemae”, Nebbiolo 100%, vinificati con uve vendemmiate unicamente nell’omonimo vigneto.
Nel corso dell’incontro Alberto ha illustrato alcune fasi della produzione del vino: severo diradamento in vigna, diraspa-pigiatura molto delicata, macerazione e fermentazione con rimontaggi e délestage, affinamento in botti di rovere di Slavonia (12-15 hl) per tre anni e un “buon soggiorno in bottiglia coricata”.
Note di degustazione
- Collis Breclemae 2011, impatto al naso note floreali e piccoli frutti rossi, sottobosco, in bocca tannini pieni, morbidi, ottima persistenza, grande equilibrio, vino ancora molto giovane.
- Collis Breclemae 2010, più sottile del precedente, all’olfatto predominano le note floreali (fiori di montagna e radici di genziana), in bocca i tannini sono morbidi, buona struttura, buona armonia e persistenza e sensazioni tattili metalliche.
- Collis Breclemae 2007, più rustico e meno elegante, al naso compare una leggera nota animale, buona struttura con tannini equilibrati.
- Collis Breclemae 2005, meno immediato dei precedenti, al naso risulta molto speziato, in bocca sapidità, note metalliche e iodate sono le sensazioni emergenti, leggermente asciutto, acidità marcata, un vino verticale con buona personalità.
- Collis Breclemae 2000, non dimostra i suoi anni, è ancora molto giovane anche nel colore dove la tonalità rubino è arricchita da leggere sfumature granata. Profumi di erba e radice di liquerizia, sentori di viola e note minerali, persistente sapidità, lungo, elegante. Un grande vino che ha ancora grande potenzialità per il futuro che ben rappresenta la tipicità del territorio,
Alcune foto tratte dal sito della Cantina Per informazioni: https://www.facebook.com/CantalupoWines/ .
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