Le anomalie meteorologiche hanno influenza sulla realtà viticola della Provincia di Torino?
A questa domanda ha risposto un’indagine svolta da un comitato composto da rappresentati della CIA Agricoltori delle Alpi, CCIAA, AIAB e ARPA con due relazioni:
- la prima sui vini del Canavese e della Collina Torinese (periodo di rilevazione 1999-2018)
- la seconda su quelli della Val di Susa (periodo di rilevazione 1980-2020).
L’analisi dell’interazione tra cambiamenti climatici e viticoltura si è inizaitas partendo dalla serie storica delle temperature e si è conclusa con l’esame delle caratteristiche analitiche dei vini.
Dati sulle anomalie meteorologiche
La ricerca ha evidenziato un aumento delle temperature quantificabile da + 1 a +2° C. supportata da tabelle e da cartografie delle serie storiche delle temperature minime e massime durante le stagioni dell’anno.
Anomalie che potrebbero influire sulla coltivazione delle viti: gli inverni miti incidono negativamente sulla stagione successiva (mancanza del periodo di “dormienza”) e sul fabbisogno dell’azoto (ripercussione sulla produzione florale).
Impatto delle anomalie termiche in vigna
L’analisi è proseguita sull’impatto delle variazioni termiche sulla fenologia e sulle principali patologie delle viti (Peronospora e Oidio) e sul ciclo biologico (stagionalità, diffusione) dei principali insetti ampelofagi (emitteri auchenorrinchi, lepidotteri, Planococcus ficus).
Impatto sulle caratteristiche dei vini della Provincia di Torino
La variazione delle caratteristiche qualitative dei vini, come precisato nella relazione, non è dovuta solo al fattore climatico ma anche all’evoluzione delle pratiche agronomiche, delle tecniche di coltivazione e della vinificazione.
Premesso quanto sopra, i ricercatori, partendo dal presupposto che:
“con l’aumentare delle temperature sarebbe dovuto aumentare il grado alcolico e diminuire l’acidità come in genere si verifica nelle caratteristiche dei vini scendendo di latitudine verso sud”,
hanno posto l’attenzione su due parametri: il grado alcolometrico totale e l’acidità totale.,
I dati però non sempre hanno confermato il presupposto: i vini del Canavese (Erbaluce e Carema) non hanno evidenziato variazioni significative dei due parametri.
Per contro i vini del Pinerolese hanno presentato significativi cambiamenti del grado alcolico (aumento) e dell’acidità (diminuzione) mentre i vini della Valsusa presentano un aumento del grado alcolico senza una significativa la tendenza al ribasso dell’acidità.
Contradditori sono i dati dei vini della Collina Torinese: il vino Barbera evidenzia un significativo aumento del grado alcolico e diminuzione dell’acidità mentre il vino Bonarda non presenta variazioni statisticamente rilevanti.
La conclusione dei ricercatori: “le anomalie termiche degli ultimi venti anni hanno differentemente influenzato le caratteristiche dei vini della Provincia di Torino. Questo probabilmente sia per le variazioni a livello microclimatico, sia per le differenti risposte date dai vitigni coltivati e delle forme di allevamento”.
Vini a Denominazione della Provincia di Torino
n. 7 DOP (1 DOCG e 6 DOC).
n. 1000 viticoltori
n. 3.000.000 bottiglie/annue vino
superficie vitata: 550 ettari
4a realtà in Piemonte
5a realtà a livello nazionale per superficie coltivata in territori montani
(fonte CCIAA – Torino)
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