Vino: 2022-2023 analisi e prospettive

A Verona, il 7 novembre 2022, è stata presentata un’indagine dell’Osservatorio Uiv/Vinitaly sulla situazione congiunturale del vino in Italia e sui mercati mondali nel periodo 2022-2023.

Il settore, dopo anni crescita delle quote di mercato, è in frenata a causa dalla flessione delle vendite, dall’aumento dei costi e dal crollo delle redditività, fattori che avranno ripercussione non solo per tutto il 2023 ma anche sui bilanci aziendali del 2022.

 Infatti il surplus dei costi (+83%), causati dall’aumento delle materie prime e dei prezzi energetici, peserà sui bilanci 2022.

Tali aumenti incideranno sui bilanci in modo importante: il Margine Operativo Lordo (Mol), secondo le previsioni, dovrebbe attestarsi al 10% in discesa rispetto al 25% del 2021 e peggiore anche del 2020 (17%).

Ma il vero problema sorgerà nel 2023: in uno scenario recessivo il Mol si attesterà al 4%, con un fatturato, a -16%, che in molti casi non riuscirà a coprire costi in decremento (-11%) ma comunque relativamente alti.

In termini monetari, la riduzione del Mol prevista per l’anno prossimo è di circa 900 milioni di euro, attestandosi così a 530 milioni di euro contro il miliardo e 400 milioni del 2022 e i 3,4 miliardi del 202

Prospettive del mercato interno ed estero

Relativamente al mercato, l’Osservatorio di Unione Italiana Vini e Vinitaly, prevede per il 2022 una chiusura d’anno con vendite generali in calo dell’1% a volume (41,4 milioni di ettolitri), per un valore in aumento, grazie all’Horeca e alla vendita diretta, del 6% (14,3 miliardi).

In contro tendenza è il mercato estero sulla dinamica valoriale (+10% contro +1% del mercato italiano), mentre i volumi sono attesi stabili in Italia e in leggera contrazione sui mercati internazionali, in particolare Usa, Germania, ma anche Cina e ovviamente Russia.

Il dato del valore, rileva l’analisi, non deve trarre in inganno, l’incremento, del tutto inflattivo, del 7% sul prezzo medio, non basta a coprire i costi, come dimostrato dalle richieste delle imprese alla distribuzione di aumentare i listini mediamente del 12%.

Nel complesso, in un anno tenuto a galla dall’Horeca nazionale e internazionale oltre che dalla vendita diretta, il 2022 chiuderà peggio di come è iniziato.

In questo senso non aiuta né il calo del 10% a tutto settembre dei volumi di vendita nella Gdo dei primi 3 mercati esteri (Usa, Germania e Uk), né soprattutto i valori medi del vino sfuso in calo del 15%-20%.

Sul quest’ultimo punto si sofferma l’analisi:  le difficoltà congiunturali acuiscono la crisi di crescita di una superpotenza enologica che produce troppo vino, e l’invenduto trascina verso il basso anche il valore del prodotto “sano”.

 “Una riduzione di 3 milioni di ettolitri – cita l’analisi – aiuterebbe ad alleggerire la filiera delle eccedenze, liberando energia sulla parte sana e messa in commercio”.

La sovrapproduzione genera eccedenze sia tra i vini comuni che tra le Dop-Igp; per questo sarebbe necessario fare ordine sul sistema dei prodotti certificati: su un totale di 458 Dop-Igp solo 90 presentano un tasso di imbottigliato su rivendicato sopra l’80%, mentre sono ben 270 le denominazioni sotto il 60% di imbottigliato.

Intervento dei relatori

L’intervento dei vari attori della filiera hanno confermato il momento recessivo del settore vinicolo causato da:

  • aumento dei costi,
  • crisi di crescita,
  • burocrazia,
  • provvedimenti legislativi proposti su “alcool” (health warning irlandese),

 nonché, come ha sottolineato Lamberto Frescobaldi (Presidente di UIV), “è urgente intervenire sulla riorganizzazione delle numerose Dop e Igp (…). Sarà inoltre importante agire sulla limitazione, senza deroghe, a 300 quintali per ettaro delle rese sui vini comuni, sottoponendo anche questi ultimi a controlli puntuali dato il loro peso non trascurabile sul totale”.

(Abstact dal comunicato stampa Vinitaly)

Condividi questo articolo con i tuoi amici!
Share on facebook
Facebook
Share on pinterest
Pinterest
Share on twitter
Twitter
Share on linkedin
Linkedin
Share on whatsapp
Whatsapp
Share on email
Email
Share on print
Print

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *