Il Nizza DOCG è una denominazione abbastanza recente, voluta fortemente sin dagli anni ’90 dai produttori nicesi, perché territorio, vitigno e vino sono un unicum.
Il percorso del Nizza inizia nel 2000 con il suo riconoscimento come sottozona della Barbera d’Asti DOC che nel 2008 diventa DOCG.
Con la vendemmia del 2014 entra in vigore il nuovo disciplinare: il Nizza diventa una denominazione autonoma, viene introdotta la possibilità di aggiungere la menzione “Riserva” e la specificazione aggiuntiva “vigna”.
Un Disciplinare con vincoli molto rigidi sul piano colturale ed enologico.
Stralcio dal Disciplinare del DOCG Nizza
Unico vitigno autorizzato per produzione è il Barbera 100%.
La zona di produzione è ristretta a 18 comuni: Agliano Terme, Belveglio, Calamandrana, Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castel Rocchero, Cortiglione, Incisa Scapaccino, Mombaruzzo, Mombercelli, Nizza Monferrato, Vaglio Serra, Vinchio, Bruno, Rocchetta Palafea, Moasca, San Marzano Oliveto, tutti in provincia di Asti.
La giacitura è collinare ad un’altezza media tra i 150 e i 350 metri s.l.m., in alcuni casi fino a 500 metri s.l.m.
I terreni sono un mosaico pedologico, come evidenziato dalla carta del territorio pubblicata sul sito dell’Associazione Produttori del Nizza, si può riassumere in: sabbie e terre rosse a nord, terre rosse a est, marne sabbiose e argille, marne di Sant’Agata nel settore centrale e arenarie in quello sud.
Le rese sono limitate a 7 t/ettaro e il titolo alcolometrico vol. minimo naturale: 13% (per “vigna”: 6,3 t/ettaro – titolo alcol. vol. minimo naturale 13,5%).
Periodo di invecchiamento:
- Nizza e Nizza “vigna”: 18 mesi di cui in legno minimo 6 mesi a partire dal 1° gennaio successivo alla vendemmia;
- Nizza riserva e Nizza riserva “vigna”: 30 mesi di cui in legno minimo 12 mesi a partire dal 1° gennaio successivo alla vendemmia.
Una riflessione: minori rese in vigna e tempi di affinamento più lunghi sono la regola per la maggior parte dei produttori.
La produzione nel 2021 è di oltre 13.000 ettolitri, in aumento rispetto al 2020 (circa 10.500 ettolitri)
Caratteristiche organolettiche:
- colore: da rosso rubino intenso a rosso granato con l’invecchiamento;
- profumi: intensi, frutti di sottobosco, ciliegia, spezie, note balsamiche che poi si evolvono in cioccolato, vaniglia, cuoio;
- gusto: acidità, sapidità, morbidezza e leggera tannicità.
Terroir, clima, fattore umano sono le componenti fondamentali per un vino dalla grande potenzialità di evoluzione nel tempo.
Associazione Produttori del Nizza
I produttori del Nizza nel 2002 hanno costituito l’Associazione Produttori del Nizza dotata di un codice di autoregolamentazione molto severo per elevare lo standard qualitativo del vino, oggi annovera più 80 soci.
Il primo risultato fu raggiunto nel 2014 con il riconoscimento della sottozona Nizza, della tipologia Riserva e della menzione “Vigna”.
Altro obbiettivo raggiunto è la mappatura, in collaborazione con Enogea, del territorio del Nizza DOCG dove sono state delimitate tutte le zone di produzione, i vigneti e i cru.
Altra attività dell’Associazione, per raggiungere l’obbiettivo della grande qualità, sono le degustazioni “alla cieca” dei Nizza.
Tutti gli associati sono obbligati a presentare i loro vini e una commissione tecnica li valuta e, se del caso, indica le correzioni per gli eventuali imperfezioni o per i possibili miglioramenti.
Fonte: Ilnizza.net, enogea.it. valoritalia.it e Disciplinare DOCG Nizza (Publ. n. 79 – 1.4.2021).
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