Nascetta o Nas-cëtta (variate dialettale novellese) è un vitigno raro semi-aromatico a bacca bianca che ha trovato il suo habitat naturale a Novello, un piccolo comune delle Langhe.
Non si hanno notizie sia sull’origine del suo curioso nome sia sul profilo genetico che rimane sconosciuto.
Alcuni autori hanno suggerito affinità con varietà mediterranee come il Vermentino (in Roero e Langa detto Favorita) per alcune similitudini ampelografiche o il Nasco, vitigno sardo, per sinonimia nel nome (Giovanni Gagna – 1873), tutte ipotesi non supportate da analisi genetiche (varietà distinte) e indagini ampelografiche.
Anna Schneider in una sua relazione “La ‘Nascetta’ di Novello: i pregi di un vitigno ritrovato, giugno 2009”, scrive: “A conclusione delle indagini condotte fino ad ora, pur non essendosene individuata per ora l’origine genetica (e dunque geografica), si può affermare che la ‘Nascetta’ non pare presente fuori dal Piemonte
Nas-cëtta perché la dieresi (ë)? La dieresi sta sopra la “e” per sottolineare che la pronuncia originale non è quella che si potrebbe credere, bensì Nas – ceutta, più o meno il suono potrebbe essere come quello di “cieu” con il contributo fonetico di una “u” finale (da articolo del Prof. Ubigli su L’Assaggiatore).
Appunti di storia
La prima volta il nome “Nascetta di Novello” compare alla fine XIX secolo in un elenco che riporta i vini premiati in alcuni Concorsi enologici (Annali di Viticoltura ed Enologia, 1874).
Il noto ampelografo conte Giuseppe di Rovasenda, (1824-1913) cita la varietà con il nome Anascetta nel 1877, decantandone le qualità “uva delicatissima e vino squisito” (Saggio di ampelografia universale, Ed. Loescher, Torino).
Altro riscontro si trova nella “Monografia sulla vite ed enologia nella Provincia di Cuneo” di L. Fantini (1879): “Anascetta. Vino quasi esclusivamente prodotto nel territorio di Novello. Riesce di colore alquanto più chiaro del Moscato, ma di finezza eguale…”
Nel 1895 viene segnalata la sua presenza nel circondario di Alba e Mondovì ma con l’arrivo della fillossera non si hanno più notizie del vitigno.
Si pensava fosse scomparso, in quanto sostituito nel periodo post-fillosserico con vitigni più remunerativi e di più facile coltivazione, ma a Novello sopravvissero alcuni filari.
Storia recente
Luigi Veronelli, nella seconda metà del ‘900, riporta l’attenzione sulla varietà citando una osservazione di Giacomo Bologna “vitigno ad uva bianca caratteristico del Comune di Novello … sviluppa un aroma abbastanza intenso e del tutto particolare”,
Nel 1991 a Novello si ritorna parlare e valutare le potenzialità della Nascetta o Nas-cëtta merito del sindaco Silvio Alessandria, del prof. Mario Ubigli e del parroco Don Rapalino.
Sperimentazioni, degustazioni confermano le sue potenzialità, nel 1994 Elvio Cogno vinifica la Nascetta in purezza: nasce la “Anas-Cetta”.
L’esempio è seguito dall’Azienda Le Strette, dei fratelli Daniele, che nel 1999 commercializza le prime 800 bottiglie di “Nas-cëtta-Vino da tavola bianco”.
Vini, al tempo, considerati “sperimentali” in quanto l’uva non era iscritta al “Registro Nazionale delle Varietà di vite”, iscrizione che avverrà nel 2001 (codice 362).
Nel 2002 il vino ottenutocon queste uve rientrerà nella “DOC Langhe”.
Nel 2010, nel Disciplinare della “DOC Langhe”, viene riconosciuta la sottozona “Nascetta del comune di Novello” o “Nas-cëtta del comune di Novello” nelle tipologie “fermo” e “passito”, con la possibile menzione “Vigna”.
Le norme che regolano la sottozona sono più stringenti della tipologia “DOC Langhe Nascetta”, ad esempio:
- zona di produzione delle uve limitata al comune di Novello e a piccole particelle dei comuni di Barolo e Monforte d’Alba;
- base ampelografica: 100% Nascetta.
Caratteristiche ampelografiche e vinificazione
La Nascetta è una varietà semi-aromatica (terpeni, norisoprenoidi) con potenzialità tecnologiche elevate (si adatta all’acciaio, al legno, al taglio acciaio/legno, al taglio con Chardonnay) e di invecchiamento elevate (dotazione notevole di terpeni, norisoprenoidi glicosilati).
Vitigno dal grappolo di media grandezza con una o due ali, compatto, acino di media grandezza sferoide o ellissoidale, buccia di medio spessore dal colore giallo dorato con sfumatura ambrata, macchie color ruggine e polpa succosa, incolore, di sapore semplice; la maturazione dell’uva è media-precoce.
Nelle annate sfavorevoli, a causa della compattezza del grappolo, l’uva è soggetta a muffa grigia.
Il vino
Si presenta con:
- colore: giallo paglierino tenue con riflessi verdognoli,
- profumi: floreali (zagara), fruttati (agrumi, mela, ananas), erbe aromatiche (salvia) ma anche di frutta secca (mandorla), profumi che si evolvono con il tempo in note minerali,
- sapore: persistente, piacevole, armonico, con acidità equilibrata, sapido, buona struttura e un finale leggermente ammandorlato.
Fonti: relazioni e articoli del Prof. Ubigli, documenti storici tratti dal sito dell’Associazione Produttori Nas-cëtta del comune di Novello.
Seguiranno note di degustazione della “Nas-cëtta del comune di Novello”
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