L’occasione per degustare vini naturali giapponesi è stata Slow Wine Fair 2024 dove era presente la cantina Grape Republic.
Vini che riportano in etichetta la denominazione “Vino Giapponese” (日本ワイン ), essendo prodotti con uve coltivate in Giappone (secondo l’attuale normativa).
Grape Republic nasce nel 2017 a Nan’yo nella prefettura di Yamagata a circa 350 chilometri a nord di Tokyo.
Haruyuki Yano, General Manager ed enologo di Grape Republic, presente nello stand, ha spiegato che la cantina utilizza i metodi biologici per la produzione dei vini, dalla vigna alla vinificazione.
L’utilizzo del biologico in vigna, ha sottolineato Hatuyuki, è una sfida a causa del clima caldo-umido che crea un ambiente favorevole ad attacchi fungini.
Fattori positivi per la cultura della vite, per contro, sono le forti escursioni termiche, ottimali per la maturazione aromatica delle uve e il buon drenaggio dei terreni, costituiti prevalentemente da granito e scisto.
I vigneti
La cantina in vigna non utilizza prodotti di sintesi (pesticidi, fertilizzanti, … ) e gibberelline (fitormoni regolatori del ciclo vegetativo della vite).
Le forme di allevamento, come specifica in una intervista Hatuyuki, sono in fase di transizione con il passaggio dalla pergola, forma più utilizzata in Giappone, al sistema VSP (Vertical Shoot Positioning), sistema considerato utile “per raccogliere uve molto più concentrate”.
I vigneti di Grape Republic, al momento, sono prevalentemente composti da varietà ibride, con predominanza della cultivar Delaware, anche se sono presenti viti europee come Cabernet sauvignon, Merlot, Albarinõ, Sauvignon blanc.
Il vino
La vendemmia è manuale e la vinificazione avviene in modo naturale, con lieviti indigeni (presenti naturalmente nelle uve), senza aggiunte di coadiuvanti e additivi, i vini non sono filtrati.
La cantina per la vinificazione utilizza sia contenitori in acciaio inox, che anfore spagnole dove avviene, a secondo delle scelte aziendali, sia per la fermentazione che per l’affinamento.
I vini di Grape Republic presenti in catalogo spaziano dai tipi: bianco spumante e fermo, rosato, orange e rosso ma, rispetto a quelli europei, hanno minor struttura e basso titolo alcolico.
Sono vini adatti ad un mercato che cerca prodotti di facile beva e poco alcolici.
Note di degustazione dei vini di Grape Republic
Una premessa, valutare organoletticamente un vino in uno stand affollato è molto complesso, perché sono vini con sentori e aromi particolari, ma grazie alle spiegazioni di Haruyuki Yano è stato possibile avvicinarsi al mondo dei vini naturali giapponesi.
Dela Fresco 2023, titolo alcolometrico vol. 11,5%, da uva ibrida Delaware.
Tecnica di vinificazione: macerazione sulle bucce e successiva fermentazione in tini d’acciaio inox. Prima dell’imbottigliamento viene miscelato con Steuben (uva ibrida) a pressatura diretta. Imbottigliato, poi, con zuccheri residui per la presa di spuma (metodo ancestrale). Vino spumante dal colore giallo, velato, dai profumi intesi floreali (garofano, violetta) e frutta tropicale, in bocca dolce, beverino, fresco, pétillant.
Numero due 2022, titolo alcolometrico vol. 12,5%, da uve Neo Muscat, Shine Muscat, Delaware
Fermentazione e affinamento per 8 mesi in anfora. Vino dal colore giallo carico, velato, con profumi interessanti di fiori e agrumi, in bocca piacevole, fresco, croccante e sentori di lievitati
Numero uno 2022, titolo alcolometrico vol. 11,5%, da uve ibride Delaware e Shine Muscat
Tutti i processi di vinificazione avvengono in anfora dalla fermentazione all’affinamento. Orange Wine con profumi che ricordano agrumi e fiori (gardenia, garofano) con un finale di caramella inglese. Vino morbido, piacevole, fresco.
Muscat Bailey A 2022, titolo alcolometrico vol. 10,0%, da uve ibride Muscat Bailey A
Vinificato con la tecnica semi-carbonica e successivamente affinato in vasche inox. Vino dal colore rosso scarico, dai profumi di frutta esotica, al palato secco, con buona acidità e leggera astringenza.
Merlot 2022, titolo alcolometrico vol. 11,5%, da uve Merlot
Fermentazione sulle bucce (28 giorni) in anfora e successivo affinamento in tini di acciaio inox. Profumi di frutta matura, un vino semplice, fruttato piacevole alla beva, secco, con un’acidità equilibrata.
Cabernet Sauvignon 2022, titolo alcolometrico vol. 12,5%, da uve Cabernet sauvignon
Fermentazione sulle bucce per 20 giorni, 50% in anfora e 50% in contenitori di legno e poi affinato nelle stesse proporzioni in anfora e acciaio inox. In fase di imbottigliamento si procede all’assemblaggio. I profumi ricordano le frutta rossa, in bocca leggera tannicità, pronto, secco, da bere giovane.
Le varietà ibride citale Delaware, uva a bacca rossa/rosata, vite ibrida originaria degli Stati Uniti. La paternità è attribuita all’aristocratico svizzero Paul Henri Mallet-Prevost (1756-1833) immigrato in America. Recentemente (2015), a seguito dell’analisi del DNA, la varietà risulterebbe un incrocio tra (Vitis aestivalis x Vitis labrusca) x Vitis vinifera. Vitigno a maturazione precoce e a basso rendimento, resistente al gelo, molto sensibile alla peronospora e al marciume nero, un po' meno all'oidio e alla botrite. Avendo nel DNA parti di Vitis vinifera non è resistente alla fillossera. Steuben, uva a bacca nera, ibrido degli Stati Uniti complesso, incrocio tra Wayne x Sheridan ottenuto nel 1925. Vitigno resistente alle malattie fungine e al gelo, sensibile al marcime nero. Shine Muscat, uva a bacca giallo-verde, ibrido complesso giapponese tra Akitsu-21 x Hakunan del 1988. Uva da tavola, talvolta utilizzata in vinificazione. Muscat Bailey A, uva a bacca nera, ibrido complesso giapponese, del 1927, tra Baley x Moscato di Amburgo . Un ibrido tra Vitis vinifera, Vitis labrusca e Vitis lincecumii. Buona resistenza all’oidio, alla peronospora e alla botrytis. Neo Muscat, uva a bacca giallo-verde, incrocio giapponese, del 1925, tra Moscato d’Alessandria x Koshu Sanjaku (uve da Vitis vinifera). Uva da tavola, talvolta utilizzata in vinificazione. Fonte: Wine Grapes , J. Robinson, J. Harding, J. Vouillamoz, 2012. Portale: Wine plus
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